“Le mappe sono un modo di organizzare la sorpresa”, scriveva Bruce Chatwin.
Ci sono i mappamondi su cui ancora oggi i bambini sognano e ci sono i sogni che le mappe dei sentieri alimentano in ogni camminatore, non importa di quale età. Ci sono gli antichi atlanti di un mondo che attendeva di essere scoperto e ci sono le carte che ancora oggi accompagnano il viaggiatore, nell’epoca dei Gps e e di Google Earth.
Malgrado le tecnologie digitali e una geografia di cui si vorrebbe fare a meno continuano a sedurre, emozionare, narrare.
Le mappe sono la nostra isola del tesoro, e in esse è ancora possibile ritrovare noi stessi e i nostri viaggi. Io ho provato a raccontarle in questo mio piccolo libro – Il sogno delle mappe – uscito in queste settimane per la Piccola filosofia di viaggio di Ediciclo.
Ricomincio a girare l’Italia, in molte librerie. Per parlare insieme di mappe e dei loro sogni.