Metti una città, Pistoia, che ancora non è nota come merita, ma che evidentemente ha molto da offrire, se per il 2017 è stata designata capitale italiana della cultura. Metti l’idea di conoscere meglio questa città e i suoi dintorni, scegliendola per la sesta edizione del Social Trekking, festival a impatto zero capace di combinare il cammino in tutte le sue declinazioni con la possibilità di abbracciare la storia e l’arte di un territorio e di vivere una dimensione sociale rara nei nostri tempi. Metti gli amici di Walden viaggi a piedi (nella foto Luigi Lazzarini e Alessandro Vergari) e di tante altre esperienze che intorno al cammino si sono costruite in Italia. Con tutti questi ingredienti non poteva essere che una bella serata, quella di ieri al circolo Arci Le Fornaci.
Mica per le cose che ho potuto dire su Tre uomini a piedi e la Via degli Dei. In realtà quello che mi sono portato via, con le parole che ho ascoltato, è assai di più di quello che ho lasciato. Non ne avevo dubbi, solo che ora mi riesce difficile fare ordine anche tra gli appunti e le impressioni.
C’era il Centro Studi Alta Val di Lima, che stanno lavorando a sistemare il cammino di San Bartolomeo che attraversa l’Appennino tra Fiumalbo e Modena – mentre già qualcuno si immagina che un giorno potrà arrivare fino Modena e di lì a Tarvisio. C’era Repubblica Nomade, che per questa estate sta organizzando un viaggio da Parigi a Berlino, con un itinerario in 45 tappe, per rilanciare l’idea dell’Europa che fu di Altiero Spinelli e per unire idealmente due capitali segnate dal terrorismo. C’era l’associazione Pontieri del dialogo, che ha chiamato tutti a raccolta per una Stracittadina in occasione della Maratona di Roma.
E poi tante persone che come me cercano di mettere insieme la passione per il cammino e quella per la narrazione. Stefano Ardito, che ha evocato l’idea di un viaggio di solidarietà nelle zone colpite dal terremoto: “Come testimonianza di affetto ma anche perché con il cammino si può aiutare a far ripartire l’economia”. Marco Parlanti, che a piedi per la Toscana ha saputo decifrare la storia del nostro paesaggio, fino al tempo degli etruschi. Giuseppe Magistrali, da Piacenza, che ci ha raccontato l’attività dell’associazione I nuovi viaggiatori: “Scrivere cambia la qualità del viaggio”. Federico Pagliai, che ci ha dato appuntamento questo agosto per la nuova edizione di Letterappenninica: “Se dovessi estrapolare un verbo dai miei romanzi, il più frequente, non potrebbe che essere camminare”.
Mi fermo? Sì, mi fermo qui. Ma che spaccato di Italia che è venuto fuori ieri sera. L’Italia amica dei cammini e delle parole che i cammini raccontano. Proprio l’Italia che vorrei raccontare in questo blog.